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"Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell'avere nuovi occhi"
Marcel Proust
Chi di voi non ha mai desiderato fare un'esperienza all'estero, spinto dalla voglia di apprendere o perfezionare una lingua straniera, dalla curiosità di conoscere una cultura diversa ma anche dalla volontà di mettersi in gioco in un paese differente dal vostro e magari a costo quasi zero?
Uno dei modi più diffusi tra i giovani europei per trascorrere un periodo all'estero, consiste nell'inserimento all'interno di un nucleo familiare ospitante, con gli stessi diritti e doveri degli altri suoi componenti. In poche parole, stiamo parlando del lavoro alla pari – Au Pair, nel linguaggio più internazionale.
Ormai, è diventata abitudine frequente presso molte famiglie, ospitare una ragazza straniera che svolge una serie di piccole attività domestiche e si occupa dei bambini in cambio di vitto, alloggio e una piccola paga settimanale variabile da nazione a nazione, tanto che il lavoro Au Pair, è diventato oggetto di programmi specifici. È importante specificare che la collocazione alla pari è generalmente riservata alle ragazze, anche se alcuni Paesi offrono questa possibilità anche ai ragazzi.
Il soggiorno alla pari, infatti, va preparato con cura, cercando tutte le informazioni pratiche e di carattere normativo che regolamentano la figura dell’au pair e riflettendo sulle proprie motivazioni e sulle possibili responsabilità legate a questa esperienza.
I programmi di Lavoro alla Pari sono considerati progettidi scambio culturale per l’apprendimento o il perfezionamento di una lingua straniera e sono regolamentati, in ambito europeo, dall'Accordo di Strasburgo adottato dal Consiglio d’Europa il 24 novembre 1969 e ratificato dall'Italia con la legge n. 304 del 18 maggio 1973.
Prima di tutto, per poter partecipare, occorre avere un’età compresa tra i 18 e i 30 anni, non essere sposati e non avere figli, essere disponibili per un periodo che varia, a seconda dei paesi, da un minimo di due a un massimo di dodici mesi. Il periodo di permanenza dipende comunque dagli accordi presi con l’agenzia o direttamente con la famiglia ospitante.
Secondo quanto stabilito dall’Accordo, i diritti e i doveri della persona collocata alla pari, come i diritti e i doveri della famiglia ospitante, devono essere concordati per iscritto, prima di partire o al più tardi, durante la prima settimana del collocamento. Una copia di tale accordo sarà depositata nel Paese ospitante presso l’autorità competente o presso l’organismo da essa designato. Il documento precisa inoltre che il lavoro in famiglia deve essere svolto per cinque ore al giorno con almeno un giorno intero di riposo ogni settimana, fra cui almeno una domenica al mese. Lavorando alla pari si ricevono, in cambio del servizio prestato, vitto e alloggio, se possibile l’uso di una camera individuale, e un piccolo compenso variabile a seconda della tipologia di lavoro au pair.
Esistono diverse formule di lavoro alla pari proposto in Europa e la retribuzione settimanale varia in base all'impegno assunto:
Il compenso medio settimanale è variabile, ma non può essere inferiore a 70 euro a settimana. L'Au Pair Plus, ha diritto a un pocket money di circa 85-95 euro, la Mother’s Help, di 120 euro.
Per quanto riguarda la frequenza di un corso di lingua, in alcuni casi è già previsto dal programma offerto dalle agenzie private che si occupano del collocamento alla pari, in altri è la famiglia, o lo stesso candidato, a trovare la scuola. I costi relativi all’iscrizione e alla frequenza sono sempre a carico dell'au pair, tranne quando vi siano accordi diversi con la famiglia ospitante.
Le vie per accedere ad un soggiorno alla pari sono principalmente due:
Quali sono i documenti richiesti? Per i paesi dell’UE, basta un certificato medico rilasciato non più di tre mesi prima dell’inserimento in famiglia e l'apposita tessera europea di assicurazione malattia per ricevere l'assistenza medica garantita. L'erogazione delle cure sanitarie avviene nello stesso modo in cui lo Stato visitato applica ai propri assicurati residenti. Si possono anche acquistare polizze assicurative private, che spesso vengono stipulate direttamente dalla famiglia ospitante.
Per lavorare alla pari nei Paesi che non appartengono all’Unione Europea, invece occorre ottenere un permesso di lavoro ed è necessario stipulare prima della partenza un’assicurazione privata per la copertura sanitaria. Ad esempio, la Svizzera, richiede, con regole diverse per ogni Cantone, il permesso di lavoro. Il Paese accoglie solo au pair di sesso femminile che dovranno essere disponibili per un minimo di 11 mesi. In Islanda il limite massimo di età è fissato a 25 anni, è richiesto il possesso del diploma di scuola media superiore, esperienza nella cura dei bambini e una buona conoscenza della lingua inglese
Al di fuori dell’Europa, una meta molto ambita per i candidati au pair sono gli Stati Uniti e le caratteristiche della collocazione alla pari negli USA sono diverse da quelle previste nell’ambito europeo. La normativa statunitense colloca i soggiorni au pair tra i programmi di scambio culturale, gli “exchange visitor program”, per i quali viene rilasciato l’apposito visto J-1.
Quindi, l'au pair negli Stati Uniti, ha diritto: al viaggio andata e ritorno gratuito, al pagamento di un corso di lingua obbligatorio, da svolgersi presso istituti di istruzione secondaria e occupandosi solo della cura dei bambini, (sono quindi esclusi tutti i lavori domestici) ha diritto anche a un corso di orientamento gratuito e a un compenso settimanale di circa 140 dollari per 45 ore di lavoro, con un giorno e mezzo di libertà settimanale. Per partire, è necessario rivolgersi ad un’agenzia che si occuperà delle pratiche per il rilascio del visto e dell’assicurazione medica. Inoltre, viene richiesta la patente di guida, assolutamente necessaria negli Stati Uniti.
Le agenzie più diffuse sono quelle affiliate a IAPA - International Au Pair Association, come: ANIAP - Associazione Nazionale Italiana delle Agenzia Alla Pari, BAPAA – British Au Pair Agencies Associations, Au Pair World, Free Au Pair.com e EurAupair, agenzia designata come sponsor ufficiale dei programmi “exchange visitor program”.